Aumentano gli investimenti nelle energie rinnovabili in Spagna

SPAGNA

 

 

 

Negli ultimi mesi si sono prodotte numerose azioni corporate che hanno contribuito ad aumentare la concentrazione nel settore delle energie rinnovabili in Spagna. La maggior parte di tali azioni sono state condotte da fondi di

investimento stranieri, che hanno acquistato importanti attivi patrimoniali e partecipazioni dei principali operatori del settore.

 

I comparti dell’energia eolica e dell’energia solare termoelettrica, in particolare, presentano un’alta concentrazione.

 

In termini di valori, il commercio eolico ha apportato il 43,6% del totale con i suoi 3.396 mln di euro fatturati. L’energia solare, invece, ha raggiunto i 4.440 mln, di cui il segmento fotovoltaico ha fatturato 2.860 mln mentre l’energia termoelettrica 1.540 mln.

Le installazioni eoliche sono quelle che hanno un maggior peso in termini di potenza installata con il 70% del totale, seguite dalle installazioni per l’energia solare fotovoltaica (14%) e per l’energia termoelettrica (7%). La percentuale restante si ripartisce tra centrali idrauliche in regime speciale ed impianti di biomassa.

 

Un comparto quindi in forte espansione, oggetto sempre più dell’interesse di grandi investitori europei, tra i quali l’Italia gioca un ruolo importante.

 

 

 

 

 

Spagna tra i primi 4 paesi europei nel mercato immobiliare

Le previsioni nel mercato immobiliare per il prossimo trimestre 2017, sono estremamente favorevoli per la Spagna.

La società immobiliaria Oi Realtor,  specializzata nei mercati di lusso di Barcellona, prevede che il volume di investimenti nella città supererà i 435mln già nel primo semestre 2017. A Madrid si profilerà il medesimo scenario, con un forte incremento dei prezzi per quanto concerne il mercato più esclusivo della città e quello più residenziale, sia “prime” che secondario.

Seguono Valencia, Bilbao, Vitoria e Zaragoza come centri di maggiore interesse per gli investitori interni ed esteri.

 

Per il 2017 e il 2018 si prevede un innalzamento delle compravendite di oltre 1 milione di unità immobiliari.

 

Gli investimenti immobiliari nel settore secondario e terziario, che nel 2016 superò i 16mln di euro, si stima che mantengano un ritmo di crescita dell’8% durante tutto il 2017.

 

Questi dati situano la Spagna tra i 4 paesi europei con maggiore prospettiva di crescita in un mercato immobiliare che, in tutta Europa, si prevede molto attivo nei prossimi 2 anni.

 

Investimenti stranieri in Spagna nel 2017

Secondo le ultime stime incentrate sugli investimenti stranieri in Spagna, il 95% delle aziende estere manterranno o aumenteranno i propri investimenti in Spagna nei prossimi due anni.

 

Relativamente al fatturato, il 62% ha assistito ad un aumento nel 2016 rispetto all’anno precedente e il 69% crede che migliorerà nell’anno in corso.

 

I dati raccolti si riferiscono ad uno studio a cui hanno partecipato 700 imprese straniere che operano e investono attualmente in Spagna.

 

I principali clienti della Spagna nei primi 9 mesi del 2016 sono stati nell’ordine Francia (+2,9%), Germania +6,4%) e Italia (+ 9,3%), seguiti da Regno Unito (+ 8,8%) e Portogallo (+1,0%).

 

Le imprese straniere consultate considerano che i principali punti di forza dell’economia spagnola siano, nell’ordine

 

  1. ripresa economica consolidata
  2. posizione di prim’ordine per i mercati chiave in Sud Europa e in America Latina
  3. maggiore domanda interna
  4. Business climate favorevole
  5. qualità delle infrastrutture
  6. qualità della vita e del lavoro

 

 

Il retail spagnolo: crescita ed espansione per le imprese italiane

Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), l’economia spagnola offre concrete opportunità per sviluppare business internazionali, come viene confermato dai flussi d’investimento ricevuti e realizzati dal Paese nell’ultimo anno.

 

Il recupero dell’economia e dei consumi delle famiglie, la crescita del turismo, l’interesse delle aziende estere ad investire in Spagna ha portato il paese ad essere riconosciuto come uno dei mercati europei più attrattivi con quasi 50mln di potenziali consumatori e un apporto supplementare di 60 mln di turisti che visitano il Paese ogni anno.

 

Per il Fmi, l’economia spagnola è quella maggiormente in crescita (+2,5% nel 2016) rispetto al resto delle economie avanzate e all’Eurozona.

 

In Spagna, il settore retail rappresenta, già da alcuni anni, una componente rilevante della produzione nazionale. Con 191 mld di vendite retail il settore pesa il 18% sul PIL. Anche la formula commerciale delle catene ha visto uno straordinario sviluppo negli ultimi anni. Con 25.880 milioni di fatturato e 63.869 punti vendita in franchising, la Spagna consolida il suo trend positivo e vanta ormai una buona posizione a livello mondiale come recettore di capitali stranieri (17,6% dei marchi sono stranieri, 39 le insegne italiane nel Paese).

 

Gli investimenti nel retail sono fortemente supportati dal capitale straniero, soprattutto orientato verso i centri commerciali spagnoli (ad oggi 672 in tutto il paese), in particolare delle città di Madrid, Barcellona, Granada, Palma di Maiorca, Las Palmas.

 

Le imprese che nel 2016 hanno aperto sedi e filiali in Spagna (più di 400 tra cui le italiane Nau!, Yamamay, Primadonna, La Yogurteria) hanno scelto Madrid, Barcellona e le Isole Canarie.

 

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Le previsioni per il 2017 confermano un’ulteriore evoluzione positiva del trend in atto e un incremento delle licenze edilizie nell’ambito dei grandi complessi commerciali.

 

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Economia spagnola: 5 anni di crescita costante

Nell’ultimo quinquennio il quadro economico complessivo del Paese si è notevolmente modificato, passando da una lunga recessione al consolidamento della ripresa economica.

 

Dopo una prolungata fase di contrazione del PIL, a partire dal 2014 si è assistito all’inizio della ripresa economica con un aumento della crescita dell’1,4%, fino ad arrivare agli ultimi dati, che mostrano il consolidamento della ripresa economica. Il PIL spagnolo e’ cresciuto infatti nel 2015 del 3,2% e nel 2016 del 3,2% (3,3 secondo le stime del Governo), quasi il doppio della media europea (1,8%).

 

Il Fondo Monetario Internazionale prevede una crescita del PIB spagnolo fino al 2021 del 2/2,3%.

 

Alla base della crescita economica spagnola e del recupero di competitività stanno la ripresa della domanda interna, l’aumento degli  investimenti nel settore edilizio, le migliorate condizioni del credito a imprese e famiglie, oltre a fattori esogeni come il basso costo del petrolio, la debolezza dell’euro a beneficio delle esportazioni e la disponibilita’ di capitali a bassi tassi di interesse. Le riforme realizzate dal governo Rajoy a partire dal 2012 hanno  indubbiamente favorito la ripresa economica.

 

Anche altri indicatori, oltre alla crescita del PIL, testimoniano la buona performance economica  della Spagna negli ultimi 3 anni:  la disoccupazione e’ scesa al di sotto del 20% (per la prima volta negli ultimi sei anni), fino a raggiungere il 18,91% nel terzo trimestre del 2016, con la creazione di piu’ di 1,5 milioni nuovi posti di lavoro negli ultimi tre anni; ulteriori indicatori come quello relativo al turismo (nel 2016 la Spagna ha accolto 75,3 milioni di turisti, segnando un nuovo record storico), alla vendita di automobili, alla forte ripresa del settore immobiliare, al record delle visite ai musei spagnoli, dimostrano che il Paese e’ oggi uscito dalla crisi e si propone con solide credenziali economiche.

Obiettivo del nuovo Governo Rajoy e’ quello di consolidare i risultati ottenuti ed estenderne la ricaduta a livello sociale.

 

Per quanto riguarda i rapporti economici Italia-Spagna, da parte di entrambi i governi sono previste varie iniziative per promuovere lo scambio commerciale, identificando sinergie e opportunità di collaborazione reciproche.